E’ ancora una terra autentica, dove si conservano antiche tradizioni che ora si vogliono far conoscere in tutta Italia. Ve la raccontiamo noi di Dolcesalato.
La prima cosa che ti colpisce sono i muri che attraverso i murales raccontano la storia, la quotidianità di chi vive da sempre in queste terre. Il nostro viaggio inizia a Fonni, sulle pendici settentrionali del Gennargentu, il paese più alto della Sardegna, dove in inverno la neve la fa da padrona. La cittadina, che conosce tre DE.CO (Denominazione Comunale)- il carasau, i savoiardi e le uova- è colorata da murales che, come un film, sono le sequenze di una storia di una regione di cui spesso si parla solo per le spiagge e il sole. E’ una terra dove puoi incontrare un pastore che produce un pecorino difficile da descrivere per la sua bontà. Fuori nevica e il modo migliore per riscaldarsi è accettare una fetta di pecorino 6 mesi di stagionatura messo a scaldare accanto al camino e posato su una “fetta” di pane carasau. Altre esperienze perdersi nelle “cortes apertas”, dove è possibile immergersi in un percorso di tradizioni millenarie, di arti e mestieri. Sono i saperi locali che hanno reso chiara l’appartenenza al proprio territorio, un’appartenenza contraddistinta dall’indossare il proprio costume tipico, dalla forma tipica dei dolci, dal modo di intagliare il legno, dal modo di preparare il formaggio.
Su Dolcesalato di gennaio l’intero reportage di Isabella Santoni con le tappe di un viaggio alla scoperta di una Sardegna poco conosciuta.