Si parla ancora di cake design e l’occasione è l’evento The Cake Show, che si svolgerà a Bologna dal 16 al 18 novembre prossimi. Un programma ricco di eventi, dimostrazioni e corsi per appassionati, neofiti e professionisti. Tra le guest star dell’evento anche Luca Montersino.
Ma l’evento bolognese non è il solo dedicato a questa relativamente nuova branca della pasticceria. A maggio a Milano si è svolto con grande successo il Cake Design Italian Festival, mentre a gennaio ci aspetta Sigep, che anche quest’anno dedicherà ampio spazio al comparto della decorazione. Il programma è ricco di eventi, a partire dal concorso web, dedicato quest’anno alle torte per bambini, per arrivare al workshop “Le nuove professionalità del cake design incontrano la tradizione dell´arte del decoro in pasticceria.”, dove verranno approfonditi aspetti tecnici, professionali, legislativi e nuove opportunità imprenditoriali. Non mancheranno i grandi maestri della pasticceria che si alterneranno in dimostrazioni tecniche e interpreteranno ogni giorno un tema differente: il cinema, il carnevale e il mondo dell’infanzia. Tra i grandi nomi troviamo Mauro Morandin, Amelio Mazzella di Regnella, Rossano Vinciarelli, Roberto Lestani, Mario Ragona, Antonio Capuano, Mario Morri, Eliseo Tonti, Leonardo Di Carlo. E ancora mostre, concorsi, corsi di formazione e l’interessante istituzione di un sportello informativo per neoimprenditori del cake design.
Insomma, questo nuovo modo di pensare le torte da cerimonia sembra non voler passare affatto di moda e interessa sempre di più anche i pasticceri professionisti, che stanno cavalcando l’onda del successo di queste tecniche e le stanno facendo proprie, abbinandole al gusto e alla qualità della migliore pasticceria italiana.
D’altra parte la grande tradizione della decorazione al cornetto con ghiaccia reale è una prerogativa di casa nostra come ricorda un grande esperto di quest’arte, Pierpaolo Magni: «Negli anni ’50, prima del boom della panna montata, le torte da cerimonia erano ricoperte di pasta di mandorle, decorate con la ghiaccia e gli immancabili confetti ed erano inesorabilmente bianche». Con una grande differenza rispetto alle parenti anglosassoni: l’altezza dei piani non superava i 5 cm, per una questione di impasti. Una millefoglie o una chantilly non potrebbero resistere sotto il peso di tanti strati sovrapposti, al contrario delle torte inglesi, dagli impasti compatti (pensate che la torta nuziale in Inghilterra si usava tagliarla all’anniversario di matrimonio o addirittura alla nascita del primo figlio…). A questi due filoni si è poi aggiunta la scuola americana, che ha introdotto l’uso del colore e dei soggetti tridimensionali. La sfida per i pasticceri italiani è quella di cogliere questa nuova opportunità di business senza scendere a patti con la qualità dei prodotti.