La Barbera è tra i vitigni più rappresentativi del Piemonte, apprezzato all’estero. Il 61% delle vendite di Barbera d’Asti è localizzato in Italia, mentre circa il 39% è commercializzato all’estero, confermando il trend degli ultimi anni. Sul mercato italiano l’85% delle vendite si concentra nell’area Nord Ovest, ovvero Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta e Lombardia. Sul fronte estero si conferma come primo mercato per le esportazioni la Germania con il 19%, seguono gli USA e la danimarca con circa il 13%, il Canada (11%) e la Gran Bretagna (10%). Il Nizza è un’identificazione forte del binomio barbera e territorio storico d’elezione, è un Barbera d’Asti Superiore, prodotto in una zona che comprende 18 comuni intorno a Nizza Monferrato. I vigneti hanno un’esposizione da sud a sud-ovest e sud-est. La condizione di coltura è la contro spalliera con potatura a Guyot a vegetazione assurgente e con un numero di gemme mediamente non superiore a 10 per ceppo. Si è puntato alla riduzione della resa per avere maggiore costanza di anno in anno. L’invecchiamento non è inferiore a 18 mesi a decorrere dal 1° gennaio successivo alla vendemmia. In questo periodo è obbligatoria la permanenza di almeno sei mesi in botti di legno.
Un gioco a ritroso
Per il Decennale è stata organizzata a Nizza Monferrato una verticale che vedeva il confronto di due vini proposti da due aziende per ogni anno dal 2000 al 2008 con l’esclusione del 2002, quando il Nizza non fi messo sul mercato. La barbera è un vino che è sensibile al cambiamento climatico.
2008: annata fresca, vino facile
2007: annata anticipata, relativamente calda con poche precipitazioni durante l’anno
2006: annata “classica” con maturazione delle uve nel periodo giusto. Ottima longevità.
2005: annata fresca
2004: annata con grande vegetazione e diradamento conseguente
2003: annata caldissima, la vite si è difesa riducendo la produzione del Ph, più elevato del normale
2001: annata “classica”, primavera piovosa, con evoluzione asciutta, senza stress idrici
2000: annata calda
Per quanto riguarda l’annata del 2009 il clima è stato caldo e presenta un potenziale di evoluzione notevole. Vi è un modesto apporto dato dal legno, è un vino facile, alla portata di tutti.
Ma quale è l’handicap della barbera sul mercato? Gianluca Morino, presidente dell’Associazione Produttori di Nizza- costituitasi nel 2002 a seguito del riconoscimento della sottozona della Barbera d’Asti Superiore – non ha dubbi. “E’ un vino legato alle tradizioni contadine, ma che oggi ha saputo rinnovarsi per rispondere a esigenze e gusti diversi. Proprio per questo abbiamo scelto la denominazione Nizza”. Un ultimo accorgimento per chi vuole degustarlo: per le annate dal 2000 al 2008 è consigliabile servirlo scaraffato. (M.Viani)