In ocasione della quinta edizione di DolceItalia, la fiera nella fiera che si terrà nell’ambito di Cibus 2012 (Parma, 7-10 maggio), l’Aidepi (Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane) presenta i dati relativi al 2011 relativi al comparto dolciario italiano che ha confermato, complessivamente, le proprie doti di anticiclicità in un clima economico difficile che, dopo l’estate, si è aggravato, colpendo anche il comparto alimentare. Di seguito vi riportiamo i dati di Symphony Iri sul Canale Moderno & Discount relativi al 2011, elaborati per Aidepi, nuova realtà associativa nata dalla fusione di due preesistenti associazioni di categoria, l’Associazione delle Industrie Dolciarie Italiane e l’Unione Industriali Pastai Italiani, che rappresenta e tutela le aziende italiane produttrici di pasta, confetteria, cioccolato e prodotti a base di cacao, biscotti e prodotti dolci da forno, gelati, dessert, pasticceria industriale e cereali da prima colazione. Aidepi raggruppa 130 società, con una rappresentatività di oltre l’80% dei mercati di riferimento.
Il dolciario ga un ruolo di primo piano nell’industria alimentare italiana con un fatturato di circa 17 miliardi di euro (13,5%) del totale; di cui 4,6 miliardi di euro, pari ad oltre il 20% del totale derivanti dalle esportazioni.
Nel 2011, le vendite di prodotti da forno sul Canale Moderno & Discount si sono mantenute, a volume, sui livelli dell’anno precedente. In linea con l’andamento dell’intero comparto i biscotti frollini e quelli secchi, tra i capisaldi di tutto il comparto. Crescono i biscotti all’uovo (+1,9%) e le fette biscottate (+0,3%), mentre la pasticceria industriale ha chiuso in flessione (-1,4%), come anche le ricorrenze (Natale e Pasqua): -2,3%.
Ottima performance del mercato dei cereali per la prima colazione che ha incontrato il favore dei consumatori, riportando una crescita degli acquisti, in termini di volume, pari al +2,4%.
Nel comparto della confetteria si è registrata una crescita delle vendite di caramelle (+1,7% nel complesso), mentre le gomme da masticare (con e senza zucchero) chiudono con una marcata flessione: -6,4% rispetto al 2010.
Il maggior merito della tenuta dell’intero settore va al comparto gelatiero (+4,9%), le cui vendite sulla Grande Distribuzione hanno ottenuto un trend positivo, aiutate da una buona stagione estiva e da temperature calde a settembre ed ottobre.
Il comparto cioccolatiero ha visto performance molto positive per alcuni segmenti: tutte le tipologie degli snack dolci (base biscotto, base cereali, base cioccolato, ecc..) hanno registrato complessivamente un incremento dei volumi di vendita pari al +3,7%; bene anche le creme spalmabili dolci (+3,1%), aumento a due cifre per gli ovetti pieni o ripieni (+10,4%). Negativi i trend delle tavolette e dei cioccolatini, rispettivamente del -1,4% e del – 5%.
Ma è all’export che dobbiamo il nostro successo con tassi di crescita di tutto rilievo: +4,6% in volume e + 8,2% in valore. In cifra, abbiamo destinato ai mercati esteri circa 726.000 tonnellate, per un valore di circa 3 miliardi di euro. Francia e Germania si sono confermati i nostri migliori clienti. Il mercato francese ha assorbito oltre 131.000 tonnellate di dolci italiani, per un valore di circa 490 milioni di euro; quello tedesco 99.000 tonnellate, per oltre 314 milioni di euro. L’incidenza dell’area UE sul totale dell’export dolciario italiano è passata, a valore, da 69% nel 2010 a 67,5% nel 2011, a seguito della diversificazione degli sbocchi perseguita dagli operatori. Risultano molto interessanti i trend registrati da alcuni mercati emergenti: India (+63,6%), Brasile (+58%), Sud Africa (+47,4%), Cina (+32%), Russia (+29,6%) e Corea del Sud (+29,5%). Interessanti anche le variazioni messe a segno da alcuni mercati comunitari: Repubblica Ceca (+33,6%), Romania (+12,3%) e Polonia (+8,7%). Gli Stati Uniti, nostro partner storico, hanno chiuso il 2011 con un trend in ascesa del 12,5% rispetto all’anno precedente.
Anche nel lungo periodo (2011 su 2002), l’export dolciario ha mostrato un andamento premiante, con una crescita di circa l’80% in valore. Il settore ha mantenuto una posizione di tutto rilievo all’interno dell’industria alimentare italiana, confermandosi, nella graduatoria generale, al secondo posto dopo il vino e incidendo per oltre il 12% sul totale dell’export alimentare nazionale. L’import dolciario è aumentato, ma a ritmi più contenuti: + 2,3% in volume e +6,8% in valore. Abbiamo acquistato dai nostri partners europei poco meno di 443.000 tonnellate di dolci, per un valore di circa 1,3 miliardi di euro.
Il saldo della bilancia commerciale dolciaria si è mantenuto attivo, con 1,5 miliardi di euro (+10% rispetto al 2010).
Fonte: ufficio stampa Aidepi