Parte dagli Stati Uniti la battaglia contro uno degli ingredienti chiave della pasticceria: lo zucchero. Si legge su Repubblica.it (leggi qui l’articolo completo) di oggi che una ricerca dell’Università della California dimostra come il dolce alimento crei dipendenza alla stregua della nicotina e dell’alcool. Secondo gli esperti d’oltreoceano, quindi, si rende necessario regolarne la vendita sulla base di norme piuttosto rigide. Un esempio? Dovrebbe essere vietata la vendita di cibi e bevande “zuccherine” vicino alle scuole e dovrrebbe essere imposta un’età minima per l’acquisto di questi alimenti. Fortunatamente gli esperti dell’Inran, che si sono espressi sulla questione, hanno mitigato i toni: pur riconoscendo i rischi di un consumo eccessivo, rifiutano di equipararlo a prodotti la cui nocività è ampiamente documentata, come tabacco e bevande alcoliche. Gli Usa (dove obesità e sovrappeso sono, peraltro, una vera e propria pandemia) non sono i primi a battersi contro i cibi spazzatura, già la Danimarca ha imposto un balzello sui grassi saturi, mentre la Francia lo ha fatto per i soft drink. Ma.No.