A lanciare il grido di allarme è Vinceslao Ruccolo, presidente dell’associazione panificatori abruzzesi, Nella sua regione mancano 100 panificatori. Neppure un ottimo stpendio sembra avvicinare i giovani a un lavoro duro, ma in grado di dare grandi soddisfazioni. Pochissimi rispondono all’appello, neppure gli extracomunitari che, in genere, sono pronti a fare quei lavori rifiutati dagli italiani. Il problema del reperimento di manodopera specializzata non è solo abruzzese, riguarda tutto il territorio nazionale. Secondo le associazioni di categoria ci sarebbe posto per 4000 fornai. La mancanza di ricambio generazionale rischia di fare perdere la tradizione del pane artigianale, una ricchezza gastronomica, ma anche culturale che contribuisce a fare conoscere il Made in Italy in tutto il mondo. Il problema che porta molti giovani a non prendere in considerazione il lavoro del panificatore (per chi ha una specializzazione 2500 euro al mese!), forse risiede nella stupida convinzione che il lavoro manuale sia inferiore al lavoro intellettuale (I. S.).
Abruzzo: fornaio non ti conosco
© Riproduzione riservata