Il Ministro del Turismo Michela Vittoria Brambilla si dice pienamente soddisfatta per i contenuti della decreto legislativo mirato a riformare il settore turistico in Italia, varato lo scorso 5 maggio dal Consiglio dei Ministri. Il nuovo Codice del Turismo si compone di 74 articoli che in alcuni casi chiariscono e in altri normano questioni prima nebulose o completamente deregolamentate. Tra le principali novità, la tutela del turista, al quale, in caso di vacanze rovinate per inadempimento o inesatta esecuzione delle prestazioni previste del contratto di vendita di pacchetto turistico, viene riconosciuto oltre il danno materiale, anche quello morale. Tra le altre cose la classificazione con le stelle non vale più solo per gli alberghi, ma anche per i bed&breakfast, ostelli della gioventù, motel, villaggi turistici, campeggi ecc.. Previste nuove polizze assicurative, una risoluzione più rapida delle controversie e maggiore trasparenza nella multiproprietà. Sul fronte dello sviluppo della competitività delle imprese turistiche in primo piano il fatto che da oggi sono imprese turistiche non più solo alberghi e agenzie di viaggio, ma anche le imprese di ristorazione e tutti i pubblici esercizi, comprese agenzie di organizzazione eventi o di spettacolo, le quali potranno godere delle agevolazioni, sovvenzioni e incentivi previsti per l’industria. Se prima per avviare un’attività turistico-ricettiva era indispensabile il travaglio burocratico, ora basta una segnalazione certificata di inizio attività. Altro aspetto importante, nella licenza di esercizio di attività ricettiva è compresa anche la licenza di somministrazione di alimenti e bevande per le persone non alloggiate all’interno della struttura. Aspetto quest’ultimo che ha allarmato al Fipe, la quale denuncia il venir meno delle “garanzie di professionalità e integrità morale previste per i pubblici esercizi” e promette una massiccia campagna di protesta. E.Cugini
Approvato il codice del turismo
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