A Tirreno C.T. in programma dal 6 al 10 marzo a Carrara abbiamo incontrato lo chef Giorgio Nardelli, presidente di giuria degli Internazionali d’Italia, al quale abbiamo posto qualche domanda sugli Internazionali d’Italia
Quali sono le finalità del concorso?
«Quest’anno all’interno degli Internazionali d’Italia, abbiamo organizzato il secondo concorso riservato ai giovani che non abbiano compiuto i 25 anni, il Grand Junior Cooking Contest. Le finalità sono molteplici: la prima, e forse la più importante, è quella di insegnare le norme igienico-sanitarie e l’Haccp attorno a cui ruota tutto, quindi la conoscenza professionale, la conoscenza merceologica, quella delle attrezzature e, non meno importante, la capacità di saper improvvisare senza strafare. Nel concorso i ragazzi ricevono un paniere “mistero” e hanno 45 minuti di tempo dalla sua apertura, di cui 5 per definire il titolo del piatto, 10 minuti per preparare la mise en place e altri 30 minuti per elaborare i piatti. In totale devono fare quattro porzioni. Lo schema di valutazione è molto preciso e tiene conto dei diversi punti che le ho elencato sopra».
Quali sono le altre competizioni degli Internazionali d’Italia?«Oltre al Grand Junior Cooking Contest, nel salone culinario abbiamo organizzato la Cucina internazionale proposta dalle regioni italiane. Ogni giorno concorrono diverse regioni seguendo dei programmi, che si contraddistinguono con le lettere A, B, e C. Il primo programma prevede il finger food, il piatto festivo e il menu; il B una padella da ristorazione, sei antipasti oppure quattro secondi completi diversi, quindi carne, pesce, selvaggina, verdura o vegetali in genere. L’ultimo programma è dedicato alla pasticceria con i dessert, i mignon, petit four e la pralineria».
Qual è il segreto del successo di questo concorso?«Quest’anno abbiamo raggiunto quasi cinquecento partecipanti provenienti da tutta Italia, ma anche dall’estero (italiani che lavorano all’estero, ma anche stranieri). Sono undici anni che organizziamo questo evento e credo che il successo sia dato dall’esperienza acquisita. L’evento è organizzato ogni anno in questo periodo all’interno di Tirreno C.T., contesto che si è sviluppato proprio attorno agli Internazionali d’Italia».Avete individuato qualche giovane talento?«In queste competizioni ci sono sempre, ogni anno, persone che ti fanno riflettere. Magari qualcuno che hai visto al lavoro l’anno precedente e lo rivedi migliorato, la speranza è che questi giovani escano dal proprio guscio e vadano in giro per il mondo per vedere cosa succede e migliorare la loro professionalità».
A. Celenta – marzo 2011