Un piccolo cameo nel cuore di Pollenzo

Un piccolo cameo nel cuore di Pollenzo

Nato dall’idea di due fratelli, Alessia e Giambattista Asteggiano, il locale è accogliente ed elegante e la cucina fortemente legata al territorio

Sette anni fa, Alessia e Giambattista Asteggiano, attuali titolari del ristorante, hanno deciso di mettersi in gioco, ristrutturando quella che era l’antica scuderia di Vittorio Emanuele, per trasformarla, in un primo momento in una vineria e in seguito, grazie alle indicazioni di clienti che apprezzavano l’eleganza del luogo, in un ristorante, il quale coniuga una cucina ricercata e di qualità, non inferiore a uno stellato, a un prezzo accessibile. Carta vincente da giocare in un territorio a forte vocazione turistica, la ristorazione viene affiancata dall’ospitalità. Sopra al ristorante, infatti, sono disponibili per gli ospiti sei deliziose camere, caratterizzate da colori pastello e materiali ecologici. La genuinità degli ingredienti e il legame con la natura e con il territorio sono un tratto distintivo di tutta l’offerta. A occuparsi degli acquisti è Alessia, che ha sempre un occhio attento per i prodotti locali, quanto più possibile genuini e prodotti nel rispetto della natura; mentre Giambattista si occupa della sala e dei vini.

Alessia Asteggiano

La cucina è, invece, il regno dello chef Massimo Mollo, assistito da Luca Minetti (assistente chef) che trasforma sapientemente gli ingredienti procurati da Alessia, rispettando le ricette tradizionali, ma al contempo dando a ogni portata un’impronta moderna e attuale. Piatto forte del menù è da sempre la carne, rigorosamente piemontese (non poteva essere altrimenti dato che il papà di Alessia e Giambattista è uno dei più apprezzati macellai di Alba), che le abili mani di Mollo sanno trasformare in piatti eccellenti, tra i più apprezzati, la battuta di fassone al coltello, la tagliata di vitello e lo stracotto. Ma da provare sono anche le paste fresche, tutte preparate in casa artigianalmente e cucinate secondo ricette tradizionali. Ottimi sono i ravioli alle tre carni con burro e timo e gli gnocchi di patate con broccoli e bottaggio di noci. Date le origini della struttura, il vino non poteva non rivestire un ruolo da protagonista nel locale, che vanta una ricca cantina dove la gran parte delle etichette sono locali. Il menù cambia con le stagioni e si adatta ai prodotti tipici locali. L’autunno per esempio è il momento del tartufo che non manca mai sulle tavole del Carpe Noctem. L’offerta dolce è semplice, ma di qualità. Da provare la panna cotta, delicata e dalla consistenza vellutata, ma anche la torta di nocciole o quella con pere e cioccolato. La carta è studiata con attenzione, un numero di proposte sufficiente a garantire la possibilità di scelta e l’elevata qualità del risultato finale, a un prezzo davvero competitivo. Grazie alla recente ristrutturazione e all’ampliamento della cucina, oggi Carpe Noctem et Diem è in grado di accogliere anche grandi numeri e il ristorante si sta specializzando in ricevimenti e banchetti, anche se resta una meta perfetta anche per cene più intime. Dall’inizio della primavera fino a ridosso dell’autunno, l’ampio dehor molto accogliente, garantisce un’atmosfera suggestiva e rilassante, grazie al gioco di luci e alla tranquillità della location. Gentilezza e cortesia sono due fondamentali nella mission dei F.lli Asteggiano, che ne fanno una vera e propria garanzia di successo.


Carpe Noctem et Diem

Via Amedeo di Savoia, 5 1 – 2042 Pollenzo (CN)
info@carpenoctemetdiem.it

(Chiara Leoni – Dolcesalato n. 111, gennaio 2011)

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